DEMO'
Enrico Nicodemo, in arte Demo’
nasce in un piccolissimo paese a Sicilì, in provincia di Salerno il 12/12/1966, ma vive a Milano.
Ha realizzato molte opere, parecchie acquistate da privati e/o da Gallerie.
Diverse le sue mostre, sia in Italia che all’estero.
La pittura è stata la sua prima passione, fin da giovanissimo si è dedicato all’arte, sperimentando costantemente
le varie tecniche pittoriche.
Preferisce la pittura ad olio con spatola che alterna talvolta con colori acrilici.
Amante della musica, di tutta la musica, ma di quella classica in particolare, suona il pianoforte,
la chitarra e compone brani musicali con gli amici.
La musica è per lui motivo di ispirazione per la creazione pittorica e viceversa.
Amante dell’aria e della luce, usa diverse forme espressive che spaziano da forme realistiche per arrivare
a un segno forte, talvolta violento, ed infine ad un rigoroso controllo formale in cui il sentimento diventa simbolo.
Il suo segno ha una straordinaria potenza.
In lui c’è una prorompente carica intellettuale sempre pronta ad esprimersi; la sua pittura fa trasparire stati d’animo,
momenti della vita di tutti i giorni, pensieri, fantasie.
Nei suoi quadri “si nasconde” un’emozione; per l’artista è importante riuscire a condurre la mente al di là
di ciò che gli occhi vedono; sa raccontarci la propria gioia di vivere, il suo amore per il mondo.
Il critico d’Arte Andrea Dipré ha così scritto: Entrare nell’impero dell’immaginario potrebbe significare accedere
al regno della seduzione, la cui forza irresistibile e frenetica è il mezzo attraverso il quale la visione ci parla.
L’inaccessibile, l’interminabile, l’illogico e l’inaspettato sono le condizioni create dalla passione dell’immagine.
Quando parliamo di pittura-pittura, ovvero di atto totale e supremo di dedizione al visibile, spesso ci poniamo
proprio di fronte al caso dell’immagine,
ma non per ridurla alle dimensioni del mondo, al contrario,
per convertire l’universo all’estensione dell’immaginario.
Enrico Nicodemo DEMO’ opera da molto tempo in questa direzione attraverso un lavoro visionario,
ricco di immagini e di segni, illuminato da un’ispirazione impetuosa tra attività onirica e comportamento controllato.
Il suo operato ha sempre un senso e una lettura globale, per questo potrebbe essere difficile astrarne
un esempio rappresentativo: ogni suo ciclo artistico, sempre efficace, ha permesso lo scaturirsi del successivo.
Nell’opera di questo preveggente e inconfondibile artista emergono chiari i segni dell’inconscio:
nelle rapide spatolate o nei tratti calligrafici di molti fondi che tanto ricordano la scrittura automatica
bretoniana, in alcune forme fantastiche o in alcuni soggetti morfologicamente riconoscibili
ma ubicati in contesti a-reali.
Una sorta di trasgressione contro la lingua della convenzione, della tradizione e dell’abitudine.
Opere, quelle di DEMO’, dalle mille sorprese, ma dalle forme semplici e sintetiche, dettate dalla compenetrazione
reciproca tra impressioni esteriori e esperienze interiori.