Come è nata la passione per quello che fai?
Bella domanda…forse perché mio nonno collezionava quadri, soprattutto “macchiaioli” e mio padre che è tuttora dotato di una grande mano, fin dalla prima infanzia mi ha trasmesso la passione per l’arte. Inoltre avevo una madre bravissima nei lavori femminili, cucito, ricamo, maglia e uncinetto a livelli divini (che però io disdegnavo, ironia del destino).
Penso sia nato tutto da lì. Ho un discreto talento nel disegno e la pittura che ho unito alle competenze tecniche imparate soprattutto facendo scenografia e costume. L’approdo ai giornali mi ha permesso poi di fare di tutto, che è quello che mi è sempre piaciuto e per farlo ho dovuto imparare un nuovo mestiere, quello appunto di saper comunicare le idee attraverso parole e immagini.
Saremmo curiosi di capire come possano nascere le tue idee creative che sono originalissime!
La vera creatività è un mix d’intuizione, coraggio, sfrontatezza e soprattutto competenze tecniche. Basta guardarsi intorno le idee arrivano da ogni parte ma se poi non hai i mezzi per metterle insieme servono a poco. Faccio un piccolo esempio: sono una grandissima esperta di “colle”. Chi pratica il fai da te sa quanto sia importante capire al volo se un oggetto sta insieme e come. A parte questo, viaggio (o meglio ho viaggiato) moltissimo, amo cinema e teatro e leggo come una pazza. Insomma faccio ginnastica con la fantasia. La tengo costantemente allenata.
Da un anno hai lanciato il progetto Donnarita, Creative in fuga. In cosa consiste? Chi collabora con te a questo progetto?
A partire dal 2008 i grandi editori italiani per i quali ho sempre lavorato per riviste e collezionabili sono stati travolti dalla crisi e il mio studio dove lavoravano e collaboravano molte persone si è via via svuotato (le famose Creative in Fuga).
Io ho continuato a lavorare prima per riviste francesi, poi per un canale tv Sky e per il sito Leiweb di Rizzoli, ma in pochi anni si è diffuso il “simpatico” vizio di non pagare i lavori creativi. Perciò curavo i progetti come autrice, ma la voglia di “mettere le mani in pasta” c’era sempre e inoltre ero sempre più convinta che occorresse svecchiare l’immagine del faidate.
L’incontro con la bravissima art-director Alessandra Dani è stato fondamentale per l’avvio del progetto “Donnarita” nome scelto appositamente per il web perché internazionale. Per quanto riguarda il Magazine abbiamo scelto di rivolgerci a un pubblico femminile e maschile alla ricerca di idee e stimoli, indipendentemente dalle capacità individuali. Abbiamo scelto la formula dell’ironia che è una comunicazione universale.
Per quanto riguarda il sito invece si è deciso inserire solo progetti realizzati nel nostro studio e non presi da altri siti come accade in gran parte dei blog, con la speranza che questo fosse riconosciuto nell’oceano di proposte del web. Sono state chiamate a raccolta alcune collaboratrici storiche come l’autrice di libri per bambini Raffaella Castagna, le fotografe Francesca Contini Orsetti e Marzia Malli, la food blogger Celeste Vimercati e abbiamo fatto entrare nel progetto un gruppo di giovani web designer e Silvia Moro la nostra giovanissima infaticabile grafica. Mentre lavoravamo alla costruzione del sito e del primo numero del Magazine mi hanno chiamato in Rai. Forse le mie partecipazioni non rendono giustizia alle mie competenze ma mi è servito molto a farmi conoscere al pubblico delle non addette ai lavori, e dopo le prime puntate in cui morivo di vergogna, ho iniziato pure a divertirmi!
Vuoi raccontarci i tuoi prossimi progetti?
La produzione di Donnarita Magazine assorbe la maggior parte delle mie energie, come del resto la mia partecipazione a Detto Fatto fino al prossimo mese di giugno, ma oltre a questo ho in lavorazione un nuovo libro per Giunti sul tema della decorazione floreale fai-da-te per la casa, le occasioni e le feste. Ho chiesto però aiuto al florist pluripremiato Morris Marigo e lui ha accettato di farmi da supporto visto che in verità io ho un autentico “pollice nero”. Questa cosa però non mi aveva impedito, anni fa, di fare un libro strenna con Mondadori che si chiamava “Giardini in vaso”. Era andato molto bene e gli editori non dimenticano. E poi ho un certo gusto che si discosta dalle scuole tradizionali di composizioni floreali e ce la metterò tutta per proporre modi facili e soprattutto inediti per creare piccole emozioni con i fiori. L’altro progetto che sto portando avanti come Studio è un piccolo manuale di “styling” fotografico rivolto alle blogger e alle creative. Tutte ormai dispongono di mezzi digitali, macchine compatte, smarthphone o tablet in grado di fare foto tecnicamente buone ma non tutte sanno che l’occhio della macchina è diverso da quello umano e serve esperienza per mettere in risalto al meglio le proprie creazioni o i propri piatti. Io cercherò di trasmettere tutti i trucchi e le conoscenze che ho acquisito negli anni.
Cosa possiamo trovare in vendita nel tuo negozio su MissHobby?
Poche cose ma speciali, come una piccola collezione di kit di materiali difficilmente reperibili. I kit per creare tre diversi tipi di calzini antiscivolo, i kit per creare tre diversi dolcetti candela di cera da fare a freddo e un kit con pasta acidante per il vetro.
Sono completi di tutorial fotografico e di tutto il materiale necessario (ma proprio tutto) per realizzare il progetto. Oltre a questi abbiamo i nostri prodotti digitali, libretti scaricabili sia di tutorial sia di cartamodelli. Tutti rigorosamente originali.
Poi trovate il mio trimestrale “Donnarita Magazine” il femminile digitale più innovativo del momento che già fa scuola come un tempo faceva “Creare con Casaviva”. E infine il mio ultimo libro: “Il Mondo di Donnarita” edito da Giunti. 265 pagine di creatività a tutto tondo.
Perché comprarlo su MissHobby e non in libreria? Perché vi arriva a casa autografato e con dedica!
Inoltre stiamo pensando di mettere in vendita i progetti più interessanti fotografati su Donnarita Magazine ma non saremo pronte prima di maggio-giugno.
Grazie mille per la tua disponibilità e simpatia!
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