Arrivate al commissariato trovarono un giovane carabiniere annoiato intento a fare le parole crociate che le informò dell’assenza del “loro uomo”.
- Tornate domani. – disse con espressione seria ritornando a leggere le definizioni.
Le due amiche rimasero interdette.
Rosa si riprese in fretta, quel ragazzino aveva bisogno di una lezione, lei non voleva di certo fargliela passare liscia e come un tornado lo raggiunse veloce, gli strappò “La settimana enigmistica” senza tante cerimonie per dirgli - Due persone hanno informazioni utili per le autorità e vanno a riferirle, come ogni bravo cittadino farebbe, e devono prendere l’appuntamento? Davvero?
Non stava gridando, ma quel ragazzo avrebbe preferito mille volte che lo facesse.
Niente mette più paura di un tono calmo e serio contornato da parole affilate come il rasoio del barbiere di Siviglia.
- Ma… - prese a balbettare l’altro
- Niente ma. Vogliamo parlare con il commissario Moretti adesso.
- Lo chiamo.
- Vedi che non era tanto difficile. – le sorrise bonariamente mentre il giovanotto si alzava per andare nell’ufficio a telefonare.
- Ottimo lavoro. – si congratulò Olivia mostrandoli il cinque.
- Alle volte ci vuole solo polso. – minimizzò Rosa battendo la mano che l’altra le porgeva con la sua.
Sorrisero del loro successo.
Qualche minuto d’attesa e il carabiniere fece loro cenno di entrare nell’ufficio.
- Il commissario dice che, di qualsiasi cosa si tratti, potete dirgliela al telefono, anche perché si trova impossibilitato a venire. – aveva un tono più professionale e rispettoso adesso.
- Credici. – sbuffò Rosa
- Come?
- Mi dia la cornetta! – intervenne Olivia e gliela tolse di mano prima di perdere la pazienza. Possibile che nessuno in quel posto avesse un pizzico di buonsenso?
- Salve, sono Olivia Meloni, quella che ha trovato il corpo alla merceria…
Rosa avvicinò l’orecchio alla cornetta appena in tempo per sentire l’uomo rispondere svogliatamente – Si. Lieto di sapere che si è ripresa. Sarei passato in giornata per interrogarla. – Rosa assunse l’espressione Sicuro, l’anno del mai e il giorno del poi… facendo sorridere l’amica – Non capisco perché tutta questa urgenza di parlarmi.
Era scocciato, le due si scambiarono un’occhiata eloquente.
- Adesso glielo spiego
E le due, a turno, spiegarono ad uno svogliato tutore della legge tutto ciò che avevano scoperto omettendo, ovviamente, di dire che si erano intrufolate nel negozio sotto sequestro giudiziario.
- Mi state dicendo che vi siete ricordate che avevate notato che la vittima dormiva al negozio, che aveva un’amante, che ha mentito alla moglie, che, forse, si è messo nei guai con gli strozzini e che, per questo, pensate che sia stato ucciso?
- Si! – risposero in coro, era un po’ riduttivo, ma il succo era quello
- Signore vi posso assicurare che si tratta di un furto andato male ed eseguito da un novellino per di più. Quel poveretto ha fatto in tempo a prendere solo il cellulare del morto quando questi si è ribellato e nella lotta ha perso la vita facendolo fuggire senza prendere altro. Lo prenderemo, tranquille. – tacque per un secondo poi aggiunse malignamente – Smettetela di seguire le repliche della Signora in Giallo. – e riattaccò.
Le due si guardarono sbalordite, poi guardarono la cornetta da cui usciva un cupo TU TU e la restituirono al carabiniere che aveva seguito la conversazione con interesse.
Lui riappese la cornetta e loro, con un cenno della mano andarono via come in trans.
- Quell’individuo è un completo imbecille! – esclamò Olivia quando arrivarono al cancello
- Concordo.
Improvvisamente la bruna bloccò l’amica con un braccio – L’idiota ha detto che l’assassino ha preso il cellulare di Giordano.
- Si.
- Lui, lì, aveva tutto, contabilità del negozio, i dati di bollette pagate e da pagare, appuntamenti e così via. Era la sua vita.
- Quindi tu pensi che qualsiasi sia il motivo per cui è stato… - fece un gesto eloquente con la mano – È li dentro.
- Precisamente.
- Dobbiamo trovarlo.
- Decisamente.
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