Gli oggetti ci ispirano strane sensazioni, in realtà penso siano loro a sceglierci e non noi. Noi ne subiamo l'irresistibile fascino che ci porta al desiderio di possederli.
A volte questo fascino è così irresistibile che acquistiamo d'impulso quello che mai avremmo pensato potesse piacerci.
Altre volte, coscienti che l'oggetto tentatore non ci serve, rimaniamo in bilico nel prendere una decisione che non vorremmo mai prendere poichè se da una parte vogliamo acquistare dall'altra ci facciamo mille scrupoli per vari motivi.
Così l'oggetto viene guardato e riguardato, se lo possiamo avere tra le mani viene esaminato con sorprendente minuzia con la speranza di un'improvvisa scoperta per un ipotetico qualcosa di speciale che dovrebbe immediatamente farci propendere all'acquisto senza ulteriori indugi.
Nella realtà vorremmo fosse già nostro, cerchiamo la giustificazione inconfutabile per acquisirlo, giustificazione da dare agli altri e a noi stessi.
Il desiderio di possesso è qualcosa di innato, basta pensare ai bambini piccoli e all'energia che mettono per la conquista di una determinata cosa.
Se alla "copertina di Linus" si è data una spiegazione psicologica certo non sapremmo darla per l'oggetto malconcio in vendita al mercatino o a quello di improbabile utilizzo che rimiriamo in qualche vetrina.
Eppure è così, è come un guizzo! Vedi qualcosa di sfuggita, torni indietro per guardar meglio, sai che non ne hai bisogno, non appartiene alla tua esistenza, un minuto prima se ti avessero proposto qualcosa di simile avresti con sicurezza risposto che non ti interessava, ma come colpito da una freccia di Cupido ora sei completamente preso da quel determinato oggetto, può anche accadere di sentire i tuoi battiti accelerare, se sei in compagnia di altri vorresti liberartene, almeno momentaneamente, per poterti dedicare al "tuo" oggetto.
E poi si dice che siamo noi a scegliere...certo infine siamo noi a decidere se comprare o rinunciare con rammarico.. ma, credetemi, un oggetto che abbiamo lasciato a malincuore rimane sempre nei meandri della nostra mente.
Io ne ho un paio che ruzzolano nelle parti più nascoste del mio cervello ma di tanto in tanto si fanno avanti e il rammarico per non averli presi persiste anche dopo decenni. Per fortuna ne ho altri che mi hanno scelto e che ho colto al volo.
Priscilla è una minuscola vecchia bambolina tirolese trovata, o che mi ha trovato, mentre curiosavo in un banchetto di beneficenza. Ha cambiato parte della mia esistenza...decisamente in meglio. Mai alla mia età avrei più pensato alle bambole e immaginato cosa ne è seguito.
Quindi attenti alle frecce, se vi trafiggono sappiate cogliere le opportunità...ma attenzione ai falsi amori!
Vi auguro buoni acquisti. Nellina
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